Apertura 5 giugnozona 1

L'arte della rete

Studio R&P Legal

artisti

Lisa Borgiani

a cura diSimona Bartolena, Alessandro Colombo

INFO

piazzale Luigi Cadorna, 4

dalle ore 18:00

sinossi

Una serie, tanto rapida quanto proficua, di installazioni ha permesso a Lisa Borgiani di accumulare un'esperienza già significativa nell'uso di questo manufatto tratto dal mondo reale: la rete. La rete è materia dell'invenzione e l'invenzione è, in realtà, già un metodo, o forse una teoria, che permette di misurare le forze applicate in punti, punti di tensione, che consentono alla materia di dispiegarsi e "prendere forma" nello spazio.
In mostra allo studio R&P Legal sono esposti 30 collages e studi realizzati nella fase antecedente e susseguente le sue installazioni.

descrizione

Una serie, tanto rapida quanto proficua, di installazioni ha permesso a Lisa Borgiani di accumulare un’esperienza già significativa nell’uso di questo manufatto tratto dal mondo reale: la rete. La rete è materia dell’invenzione, e l’invenzione è in realtà già un metodo, o forse una teoria, che permette di misurare le forze applicate in punti, punti di tensione, che dispiegano la materia nello spazio. Le superfici coinvolte sono già state molte e diverse: lo spazio della scena teatrale tra le antiche rovine di Piuro, lo spazio antistante un opificio, la raccolta sacrale dell’architettura razionalista di Lingeri, la privata intimità di un’abitazione e ancora gli spazi di pertinenza di un’architettura industriale dismessa. La materia rete, così trasformata in campo di forze mobile, sembra voler varcare i propri confini, superare i propri limiti, espandersi all’esterno degli spazi dati in questo, assecondata dalla volontà dell’artista che sembra, di volta in volta, volersi superare in una ricerca continua di forme e dimensioni sfidanti. La sfida assume la gradazione di un tensione che aumenta la propria forza coinvolgendo il pubblico in un gioco percettivo che non è immediatamente evidente. La rete, apparentemente adagiata, come fosse semplicemente collocata nello spazio, improvvisamente si trasforma in tensione attraverso i punti senza i quali la forma non sarebbe data, l’inviluppo compiuto. Ma è una forza controllata, una tensione calibrata, che induce nello spettatore un interesse, una curiosità, forse un senso di disagio che lo porta a chiedersi l’origine di fronte a un fenomeno che pare comunque colto, afferrato, nel momento del suo compiersi nella tensione massima che porta alla forma finita, l’unica fra le infinite possibili che risponda ai presupposti dell’azione artistica.

In mostra allo studio R&P Legal sono esposti 30 collages e studi realizzati nella fase antecedente e susseguente le sue installazioni. Dibattito mercoledì 5 giugno 2019: Il rapporto arte architettura nella sperimentazione site specific e il problema del restauro del Moderno Nel campo della sperimentazione dell’arte il lavoro di Lisa Borgiani si propone fra le esperienze di quell’agire nelle installazioni site specific che molti nomi illustri hanno praticato e ricercato nelle ultime decadi.  Il motivo più caratterizzante di questo lavoro è quello che lega l’opera all’architettura, segnando un cambiamento nel rapporto e nell’equilibrio che, dalle prime esperienze del movimento Moderno e delle avanguardie del Novecento, ha faticosamente ricercato modalità che lo affrancassero dallo sterile rapporto fra spazio ospitante ed opera ospitata, contenitore e contenuto. E’, infatti, proprio nel rapporto con l’architettura che si sono aperte, nei lavori dell’artista sino ad ora portati a termine ed in corso, le prospettive più interessanti: prendiamo ad esempio il restauro, non eseguito per mancanza di fondi oppure il restauro eseguito, ma la funzione di utilizzo compatibile non trovata, persa quella originaria; od ancora il restauro eseguito, ma la funzione insediata non compatibile e non sostenibile. Le architetture sono organismi complessi e 'viventi', cioè che cambiano nel corso degli anni e che hanno bisogno di continue cure e attenzioni, soprattutto se viene a mancare la funzione primaria per la quale sono stati realizzati. La sostenibilità del restauro del moderno, intesa come sostenibilità della funzione non solo economica, ma anche culturale ed intellettuale, suggerisce l'allestimento leggero come un modo per occupare le superfici ma, soprattutto, per dare vita allo spazio dell’architettura moderna ed essere ispirazione per altri edifici. Le strutture moderne che non possono più avere la funzione originaria -poiché specialistica e specializzata- vedono, infatti, questi tipi di installazione come usi interessanti, compatibili e possibili, leggeri e sostenibili, perché queste possano rimanere vive ogni giorno, magari anche solo in modo temporaneo in attesa di un restauro o di un intervento progettuale e funzionale permanente. Queste architetture possono diventare luoghi ove coltivare la dimensione creativa della nostra vita e della nostra società, annullando le differenze e sovrapponendo le competenze sì tra architettura e design, ma anche con l'installazione artistica, proponendo così una sinergia nella quale l'artista sia colui che abbia le intuizioni formali, spaziali, compositive che abitano nello spazio: colui per il quale la materia del fare sia lo spazio dell’architettura. In mostra allo studio R&P Legal sono esposti 30 collages e studi realizzati nella fase antecedente e susseguente le sue installazioni. Il giorno mercoledì 5 giugno 2019 siete invitati alla visita guidata della mostra e a partecipare al dibattito sul tema del rapporto tra arte e architettura nella sperimentazione site specific coinvolgendo diverse figure: architetto, curatore, studio legale e altri esperti. L’incontro vuole anche essere un momento di riflessione e  di stimolo sulle possibilità di intervento sul nostro patrimonio architettonico con particolare attenzione alla rigenerazione intesa anche come riqualificazione e recupero dei luoghi in stato di abbandono o in attesa di restauro attraverso l’utilizzo della “installazione leggera”, metodo di intervento reversibile che unisce arte, architettura e design per affrontare il problema del restauro del Moderno con nuove idee di funzionalità e destinazione d’uso sostenibili attraverso progetti di installazione artistica condivisi.

A series, as quick as it was profitable, of installations, has allowed Lisa Borgiani to accumulate an already significant experience in the use of this artifact taken from the real world: the network. The network is the subject of the invention, and the invention is actually already a method, or perhaps a theory, which allows measuring the forces applied in points, points of tension, that unfold matter in space. The spatialized surfaces create envelopes that fascinate the volumes and in turn project other geometries, in the form of shadows, which invest, mutate, denote and connote the surfaces that from time to time lend themselves to the game, to the experiment that changes in space as it passes of time, at the turning of the sun in the darkness, of the lighting of artificial light, almost a text of descriptive geometry from seemingly elusive theorems. The surfaces involved have already been many and varied: the space of the theatrical scene between the ancient ruins of Piuro, the space in front of a factory, the sacred collection of Lingeri's rationalist architecture, the private intimacy of a house and the spaces of the relevance of a disused industrial architecture. The network matter, thus transformed into the field of mobile forces, seems to want to cross its borders, overcome its limits to expand outside the spaces given in this second by the will of the artist who seems, from time to time, to overcome in continuous research of challenging shapes and dimensions. The challenge takes on the gradation of a tension that increases its strength by involving the public in a perceptive game that is not immediately evident. The network, apparently laid down, as if it were simply placed in space, suddenly turns into tension through the points without which the form would not be given, the completed envelope. But it is a controlled force, a calibrated tension, which induces in the viewer an interest, a curiosity, perhaps a sense of uneasiness that leads him to wonder the origin in front of a phenomenon that seems nevertheless grasped, grasped, in the moment of its fulfillment in the maximum tension that leads to the finite form, the only one among the infinite possibilities that responds to the presuppositions of the artistic action. The Relationship Between Art and Architecture in the Site-Specific Experimentation and the Problem of Modern Restoration The work of Lisa Borgiani in the field of artistic experimentation sits among the attempt many attempts of site-specific installations that some many illustrious colleagues looked for in the last decades. The key feature of this work is how it connects with the architecture, marking a shift in the relationship and balance between space and work of art – container and content – which attempted to become freer ever since the first experiences of the Modernist movement and the Avant-garde of early 1900. It's the relationship with architecture that opened new most interesting perspectives for the present and future works of Borgiani. One field of application is renovations, especially if unfinished due to the lack of funding, finished but without a new properly defined new function for the building – after the original one was lost – or with a new improper function. Buildings are complex ‘living' organisms that evolve over the years and requires constant attention and care, especially if their primary function is lost. Modern renovations require an economic, but also cultural and intellectual sustainability, which suggest that the lightweight installations might become a way to fill and revitalize the spaces of modern architecture and become an inspiration. For modern structures that can no longer fulfill their original purpose – due to the limits of its specialization – these installations (interesting, highly compatible, lightweight and sustainable) are a way to remain vital, waiting for a permanent solution. These spaces can be places where we can cultivate the creative side of our society, canceling the differences and overlapping the fields of architecture, design and art installation, creating a synergy where the artist uses the architectural space as his raw material, combining formal, spatial and compositive elements. 30 collages and models will be exhibited at the Studio R&P Legal worked before and after her installations. On Wednesday June 5. at 6pm, 2019 you are invited to the  guided tour  of the exhibition and to join the conference on  “The Relationship Between Art and Architecture in the Site-Specific Experimentation” hold with different experts: architects, curator, legal studio and others.

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