venerdì 8 ottobre 2021zona 3

Parla anzi taci anzi parla

Roberta Colombo Studio

artisti

Roberta Colombo, Paola Gaggiotti, Concetta Modica, Pamela Rotondi

INFO

via Abano, 6

dalle 15.00 alle 21.00

sinossi

Un lavoro basato sul dialogo fra donne di diverse generazioni ma simili attitudini. Nello spazio, le quattro artiste trascorreranno delle serate insieme per poi aprire al pubblico il frutto creativo del loro spendere del tempo parlando. Con allusione ai tempi passati, il grande tavolo al centro dello spazio servirà a raccogliere pezzi delle loro opere che man mano si uniranno a formare un unico racconto.

descrizione

Il progetto che Roberta Colombo e Pamela Rotondi non hanno potuto realizzare nella scorsa edizione del Festival, causa la pandemia, quest’anno si presenta allargato alla partecipazione di Paola Gaggiotti e Concetta Modica, costruendo un lavoro di dialogo fra donne di diverse generazioni ma simili attitudini. Nello spazio, che è insieme studio e abitazione di Roberta Colombo, le quattro artiste trascorreranno delle serate insieme per poi aprire al pubblico il frutto creativo del loro spendere del tempo parlando. Con allusione ai tempi passati, il grande tavolo al centro dello spazio servirà a raccogliere pezzi delle loro opere che man mano si uniranno a formare un unico racconto, con lo scopo di evocare quelle donne che si trovavano le sere invernali nelle stalle a lavorare insieme, cucendo, ricamando e rammendando, ma soprattutto raccontandosi e parlando. “ANZI PARLA” è un ripensamento che, oggi come ieri, dà spazio a chi abbiamo davanti in un dialogo, na persona che non deve conoscere ostacoli nella cura e nella conoscenza reciproca.

Il titolo, invariato dallo scorso anno, prende il nome dal progetto di Pamela Rotondi PARLA ANZI TACI che, parafrasando lo storico diario di Carla Lonzi, vuole evidenziare la degenerazione del linguaggio e la violenza di genere che si propagano e si alimentano in maniera subdola tramite i social network. Questa ricerca, iniziata nell’autunno del 2017, ha preso la forma di piccoli libri cuciti e scritti a macchina nel 2019. Le frasi al loro interno sono la trascrizione integrale di commenti presi da noti social e magazine online, dove utenti registrati esprimono la propria opinione su casi di cronaca che riguardano donne che hanno denunciato violenze e abusi. PARLA ANZI TACI è un diario fatto di parole altrui, un flusso ininterrotto di aggressioni verbali, confessioni morbose e narrazioni stereotipate.

Oltre al linguaggio diretto delle parole c’è quello mediato dalle azioni che si imprimono nei lavori in ceramica di Roberta Colombo, nei Piatti di famiglia, nelle Sedute violate o nella serie che si sviluppa come un grido di libertà e riconoscimento attorno a quello che Ilaria Bussoni e Raffaella Perna, nell’omonima raccolta di testi da loro curata, definiscono “il gesto femminista”. 

Alla denuncia prorompente di PARLA ANZI TACI Pamela Rotondi contrappone la delicatezza di una serie di cartoline ricamate e di arazzi formati da acchiappacolori usati, cuciti insieme da piccoli punti che ricordano la sutura.

A questi lavori si uniranno i disegni e i libri fatti a mano di Paola Gaggiotti, Fatti curare!, che raccolgono testimonianze, soluzioni, poesie, disegni e racconti sul tema della violenza morale, assieme all’opera di Concetta Modica che, in modo acuto e puntuale, indaga sul rapporto fra tradizione e contemporaneità mettendo l’accento su come tramandiamo il sapere e la saggezza.

Durante la lunga performance il pubblico potrà intervenire sedendosi al tavolo e trascorrendo del tempo lavorando insieme alle artiste.

Roberta Colombo (Milano, 1957) si muove fra arte e design con un’attenzione al lavoro manuale a cominciare dall’esperienza condotta dal 1980 al 1995 insieme a Clara Rota con Cartabolo, legatoria e laboratorio sperimentale di decorazione e lavorazione della carta, che le porta a esporre i propri lavori in Italia e all’estero. Nella sua ricerca personale storia e memoria convergono in un fare lento che si dipana, come un diario, attorno ad alcuni temi ricorrenti: il corpo, il genere, i luoghi, il quotidiano, la vita simbolica e nascosta parlata dalle cose. Dal 2015 la sua attenzione alla dimensione sociale e relazionale la porta a lavorare con Wurmkos, gruppo di artisti con e senza disagio psichico fondato da Pasquale Campanella nel 1987, che sviluppa progetti di arte partecipata.

Paola Gaggiotti (Vercelli 1966) è nata fra le risaie della pianura padana. La nebbia, i paesaggi che si specchiano nelle acque dei campi, le fabbriche che si alternano alle cascine hanno influenzato da sempre la sua estetica. Il suo lavoro accoglie i messaggi delle persone che non trovano più le parole per esprimersi e si trovano ad affrontare problemi che le spingono ai margini della contemporaneità come la povertà, la malattia, l’emarginazione, la violenza subìta, l’isolamento. Contemporaneamente cerca di sbarcare il lunario con i più diversi lavori e appena si ferma racconta il suo mondo con il disegno. Vive a Milano con la compagna Monica e tre delle loro quattro figlie che sono una continua fonte di confronto e ispirazione.

Concetta Modica (Modica 1969) Lavora e studia sul presente e i suoi paradossi. Il presente come quel che resta di qualcosa. Il presente come relazione con altri artisti, con la materia, con mezzi diversi che hanno sempre a che fare con la scultura. La scultura da intendere come tempo.

Pamela Rotondi (Grottaglie 1982) inizia a produrre arte tessile nel 2014. Oltre al ricamo a mano utilizza varie tecniche tessili su materiale di recupero, principalmente tessuto, che usa come supporto. Il suo lavoro si muove da forme puramente estetiche ispirate dalla materia stessa a momenti di riflessione piú profonda e articolata, fino ad arrivare ad azioni collettive. Il femminile è il campo principale della sua ricerca. Parole, linguaggio, e segni ritornano costantemente legando una dimensione condivisa a spazi individuali, lasciando così libertà nel creare il proprio immaginario.Da Maggio 2019 è curatrice presso lo spazio espositivo indipendente MERCEMARCIA, associazione culturale ARCI di Livorno, uno spazio fisico poliedrico e liquido, concepito per dare voce e promuovere forme d’arte alternative. Mercemarcia è un luogo dove si generano idee e si catalizzano energie, che nasce con l’intenzione di creare progetti duraturi che mettano radici sul territorio attraverso forme artistiche e culturali che si generano dal basso.

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