Nomi – Cose – Città // Officina Artistica di Cinzia Busto

di Martina Iannello

Nomi - Cose - Città

Apertura 8 Giugno

Zone: 9 - Stazione Garibaldi, Niguarda

Cosa c’è di meglio dello studio di un artista per esporre una mostra? Osservare le opere nell’ambiente in cui vengono concepite, circondati dagli strumenti di lavoro, dà sensazioni che un museo o una galleria non possono restituire. È proprio questa la possibilità che offre Walk In Studio con il suo festival. Cinzia Busto coglie prontamente questa occasione per mettere a disposizione la sua Officina e organizzare un breve percorso espositivo in dialogo con Giulia Federico, Paola Majerna e Aleksandra Ostapova. Il piccolo atelier diventa per le artiste il luogo per giocare a Nomi – Cose – Città, non servendosi di carta e penna, ma di tele dipinte, disegni e sculture. I Nomi sono quelli dei fiori protagonisti delle tele di Aleksandra Ostapova: la magnolia, il mandorlo, le rose. Sono solo alcuni esempi di una serie di lavori di questo tipo, che caratterizzano la sua produzione. La pittura a olio rende i colori particolarmente luminosi, le pennellate degli sfondi in direzioni e tonalità differenti creano un interessante effetto sfumato, mentre i fiori sono resi con tocchi leggermente materici. Le Cose sono quelle di Paola Majerna e Giulia Federico. Alla prima appartengono alcune sculture di libri, ciotole a forma di guscio di noce in terracotta e ceramica smaltata e statuette di bronzo, terracotta, alabastro e onice per lo più di figure femminili. Il tema che lega alcune di queste sembra sia l’amore: quello di una madre per il figlio, di una ballerina per la sua professione, di una donna per i suoi gatti, quello tra un uomo e una donna. Della seconda sono, invece, due disegni di nature morte realizzati a matita e grafite. In uno due grappoli d’uva dai chicchi lucenti in grado di riflettere il macrocosmo che li circonda; nel secondo un velo da sposa reso abilmente nelle trasparenze e nei ricami. Infine, la Città è quella di Cinzia Busto che nelle sue tele ritrae Milano. Punti di vista differenti, colori che vanno dal grigio a toni più realistici, ci propongono un viaggio in un paesaggio urbano che si fa silenzioso, sospeso, a tratti evanescente.